POCHE RIGHE SULLA STORIA DEI PAESI BASSI
Solo la porzione meridionale del territorio dell' attuale Regno dei Paesi Bassi, anticamente abitata dalla popolazione germanica dei Batavi, subisce nel I secolo d.C. l'occupazione romana (facendo parte, in un primo tempo, della provincia della Gallia Belgica, successivamente, andando a costituir la Germania inferior) dato che, oltre il Reno, rimangono indomiti i Frisi.
A partire dal 411 ha inizio lo stanziamento nell' area complessiva di popolazioni barbarico-germaniche (Angli, Sassoni e Franchi) mentre, nel corso del VII secolo, i Frisoni arrivano a costituire un proprio regno autonomo (poi assorbito nel 734 in quello franco che assurge gradatamente a potenza europea egemone). Da codesto momento in poi, il destino della regione franco-fiamminga rimane legato alle sorti di questo ultimo ed ai suoi sviluppi (l' Impero carolingio) venendo quindi assegnata, nella sua porzione settentrionale, a Lotario (I) dal trattato di Verdun dell' 843. Il periodo tra l' 800 ed il 1000 è turbato da ripetute scorrerie ed occupazioni vichinghe contrastate dalla sola nobiltà locale mentre, nell' 880, la spartizione della Lotaringia porta all' annessione (tranne che durante il breve periodo di regno di Carlo III, il Semplice) al Regno di Franchia Orientale (che evolve, in seguito, in quello di Germania). In ambito imperiale, nascono varie realtà statali autonome (p.e.: contee d' Olanda, con corte ad Haarlem, e di Hainaut) che vengono, progressivamente ed unitamente a quelle sorte nell' odierno Belgio, nel corso del Quattrocento, legate ai propri possedimenti dai duchi di Borgogna. Queste, rimaste sotto diretto controllo imperiale dopo lo smembramento dello stato borgognone nel 1482 vengono attribuite dall'imperatore Carlo V al figlio Filippo (II) congiuntamente alla corona di Spagna e ciò, unito all' acuirsi delle frizioni religiose, causerà la sollevazione che sfocerà nella guerra degli ottant'anni (1568 -1648). In tale contesto, nel 1581, guidate da Guglielmo d' Orange e separandosi dalle meridionali, cattoliche e fedeli alla Spagna, le sette province nordiche protestanti ottengono l' indipendenza costituendosi in repubblica. Nel 1602 con l' istituzione della Compagnia delle Indie Orientali si apre il Secolo di Oro commerciale olandese grazie anche alla contestuale occupazione spagnola del Portogallo che induce quest' ultimo ad abbandonare il proprio ruolo di predominio marittimo. Nonostante gli olandesi arrivino a dare agli inglesi un re (Guglielmo III) lo scontro con essi per l' egemonia sui mari è inevitabile e costringe tra il Seicento e il Settecento a ben quattro guerre. L'invasione napoleonica nel 1795 porta alla proclamazione della Repubblica Batava seguita dall' effimero regno bonapartista d' Olanda (1806-10, capitale ad Amsterdam) e dalla fusione all'Impero francese. La Restaurazione istituisce per la casa d 'Orange un regno unitario (Province Unite, Paesi Bassi austriaci e Lussemburgo) che ha, però, vita breve dato che la rivoluzione del 1830 porta alla separazione del Belgio e nel 1890 la corona granducale del Lussemburgo viene perduta per questioni di incompatibilità nella successione dinastica. La sanguinosa occupazione tedesca durante il secondo conflitto mondiale, infine, è seguita dopo la liberazione dall' abbandono della maggior parte delle colonie (l'Indonesia nel 1949, il Suriname nel 1975). E' tra i membri fondatori dell' attuale Unione europea. |