POCHE RIGHE SULLA STORIA DELla cechia
Ivi sospintivi nel VI secolo a.C. dai Daci, i celti Boi abitano la regione corrispondente all' attuale Repubblica Ceca fino a quando, a cavallo dell' era cristiana, non vengono costretti dall' invasione di alcune tribù germaniche (prima Bavari, poi Marcomanni e Quadi) a migrare verso meridione. Dopo l' analogo, spontaneo, spostamento di queste ultime , l' area, sempre rimasta ai margini dell' Impero romano, vede a partire dal V secolo l' arrivo di popolazioni slave occidentali (antenate degli attuali boemi e moravi) le quali, contrastata con successo grazie all' aiuto dei Franchi l' occupazione degli Avari, danno vita ad una prima realtà unitaria nell' 833 (la cosidetta Grande Moravia, sorta dalla fusione del principato omonimo con quello slovacco di Nitra). E' al suo interno che viene istituito nell' 872 il ducato di Boemia (con corte a Praga, presto indipendente) che, affidato alla dinastia Premyslide, riesce a sopravvivere all' invasione magiara che nel 907 travolge la Slovacchia storica e, smarcatosi (1004, così definitivamente entrando nell' area di influenza imperiale) dal giogo polacco viene elevato a regno nel 1198. Estintasi nel 1306, dopo l' invasione mongola del 1240-1242, con Venceslao III la originaria casata (che vede nel re Ottocaro II, 1253-1278, il suo apogeo), la corona passa in mani straniere. I Lussemburgo-Limburgo col sovrano Carlo I, che viene eletto imperatore come Carlo IV, portano il paese a divenire il vero e proprio cuore dell' Europa dell' epoca. Del 1415 è la condanna al rogo del predicatore eretico Jan Hus causa degli scontri religiosi prologo delle guerre hussite (1419-1434) che, dopo l' effimero governo di Giorgio Podebrady, aprono la via del potere regio a nuove dinastie forestiere (prima Jagelloni e quindi, dopo la battaglia di Mohacs nel 1526 e la ulteriore avanzata turca, Asburgo). Sul finire del Cinquecento, Rodolfo II sposta la sede imperiale nel capoluogo ceco che vive così un secondo grande momento di splendore ma la terza defenestrazione del 1618 costituisce l' evento scatenante di quella guerra dei trent' anni durante la quale, con la sconfitta protestante nella battaglia della Montagna Bianca (1620), vien posto termine alle ambizioni autonomistiche delle cosidette Terre Boeme il cui destino rimane legato a quello della corona asburgica per secoli. Infatti solo nel 1918, con la dissoluzione dell' Austria-Ungheria alla fine della prima guerra mondiale, può veder la luce la nuova Repubblica cecoslovacca che unisce due nazioni storicamente separate da oltre mille anni. Nel 1938, con l' accordo di Monaco vengono ceduti i Sudeti a maggioranza etnica germanica al III Reich e, col successivo arbitrato di Vienna, la Rutenia Subcarpatica e la Slovacchia meridionale all' Ungheria. E' semplice preludio all' invasione nazista dell' anno seguente e alla divisione del paese tra una stato slovacco formalmente indipendente ed un protettorato tedesco sulla regione boemo-morava. La libertà e la riunificazione, conquistate nel 1944 con l' arrivo delle truppe russe, sono, però, seguite quattro anni più tardi dalla svolta comunista che, confermata dalla costituzione del 1960, resiste ai tentativi riformisti moderati della primavera praghese del 1968 soffocati nel sangue dall' occupazione sovietica. La nuova costituzione federale è dell' anno successivo mentre le mai sopite istanze democratiche, ben rappresentate dal movimento di opposizione Charta 77, devono aspettare fino alla rivoluzione di velluto del 1989 per poter trionfare. Questa, di converso, apre le porte alla scissione slovacca del 1993. E' membro dell' Unione europea dal 2004. |